Cenni di toponomastica
Che l'apporto della toponomastica sia indispensabile nella ricostruzione del profilo storico-archeologico di un territorio è cosa da tempo riconosciuta. Anche quando la ricerca si limiti a pochi toponimi, quale il caso della collina torinese, è agevole pensare ad essi come disposti in uno spazio: uno spazio vissuto dalle società umane per le quali i toponimi hanno svolto o svolgono tuttora una funzione.La conservazione di un toponimo antico è infatti soggetta ad una casualità non definibile senza un'accurata indagine storico-locale: qualora manchi il contributo delle fonti scritte, si dovrà fare affidamento ad una diretta osservazione degli aspetti morfologico-paesaggistici del territorio.
Sulla collina torinese, i toponimi di formazione medievale sono i più frequenti. Molti si presentano quali rifacimenti di toponimi precedenti, soprattutto di epoca romana, con suffissi caratterizzanti. Tipici sono i toponimi derivati da un fitonimo (nome di pianta o fiore) con suffisso latino -etum in funzione collettiva; era infatti consuetudine medievale riunire l'assemblea della comunità in una piazza attorno ad un albero [Castagneto] o ad un pozzo o fontana [Fontaneto].
Altri nomi riflettono, invece, l'assetto rurale del territorio [Airali, Celle], oppure l'aspetto morfologico-fisico del paesaggio: [Mombello, Montaldo, Moriondo].
Traccia di un'intensa occupazione in epoca romana della collina è il cospicuo gruppo dei toponimi prediali, costituiti da un gentilizio latino con un suffisso di appartenenza quali: -anum, -axum, -ascum [Carignano, Cinzano, Arignano, Alburrano, Loirano, Gensano, Revigliasco, Orcenasco ].
Il suffisso -anum, ad esempio, in età romana caratterizzava il nome dei poderi sparsi per la campagna.
Si tratta di formazioni aggettivali che sottintendono termini latini specifici quali: fundus, ager, praedium.
Si rilevano anche toponimi d'origine romanza, quali Baldissero, riconducibile ad un personale germanico Baldesid, o Gassino attestato come Gaxen.
Per quanto riguarda l'occupazione preromana della collina torinese, in assenza di fonti documentarie antiche la categoria più rappresentativa è quella dei fitonimi e idronimi (nomi di corsi d'acqua), ad esempio Benne (dalla voce celtica benna nel significato di cesta, casupola). Tra gli idronimi spicca il nome del Po il cui nome gallico era Padus, il nome ligure Bodincum, e il nome della Dora: Duria, idronimo ampiamente diffuso in regioni popolate da Celti.