Volontariato in collina
Gruppo Archeologico Torinese

Dal 1991 il Gruppo Archeologico Torinese (G.A.T.), grazie alla collaborazione di volontari tanto anonimi quanto attivi, sta conducendo una intensa attività di ricerca sulla Collina Torinese, col fine di giungere ad una sua più completa comprensione e rivalutazione dal punto di vista storico-archeologico.

Il nostro progetto fa parte di un disegno di più ampio respiro, realizzato a livello provinciale (Grande Traversata della Collina), che mira a restituire alla collina quella dignità che la speculazione edilizia le aveva fatto perdere e, soprattutto, a conservare le sue caratteristiche di luogo vivo e carico di memorie e di storia.

L'attività del G.A.T. viene espletata attraverso lavori d'archivio, sensibilizzando la popolazione tramite conferenze, visite guidate, mostre, e, soprattutto, attraverso la ricognizione dell'area collinare. Tale ricognizione, effettuata ovviamente tenendo conto delle proprietà esistenti e in collaborazione con gli enti preposti alla tutela del territorio, ha già condotto al ritrovamento di due siti archeologici medievali e protostorici di rilevante importanza (Bric San Vito, nel 1991, e Castelvecchio, nel 1995).

L'indagine sui siti citati, intrapresa dopo la segnalazione, è stata resa possibile dalla collaborazione del G.A.T. con la Soprintendenza Archeologica del Piemonte, nella convinzione che non ci può essere volontariato senza un corretto rapporto con le istituzioni: il volontario, infatti, non si sostituisce ad esse, ma le affianca attivamente.

Le azioni di indagine archeologica del G.A.T. sul territorio, dunque, sono sempre concordate con la Soprintendenza e da essa autorizzate. Anzi, i volontari del G.A.T. deprecano, denunciano e combattono ogni forma di intervento archeologico clandestino; infatti, il fine dell'archeologia, anche di quella legata al mondo del volontariato, non è semplicemente quello di recuperare dei bei pezzi da far vedere agli amici, bensì di restituire alla collettività un frammento della propria storia.

Tutti i reperti fin qui rinvenuti dal Gruppo Archeologico Torinese dal 1983 ad oggi, in ricognizione oppure nel corso di indagini più specifiche, sono stati consegnati presso il Museo di Antichità e i più significativi tra essi sono oggi esposti nella nuova sala dedicata al territorio piemontese. L'aver contribuito alla valorizzazione del nostro patrimonio storico-archeologico è la nostra più grande ricompensa.

Ricordiamo che, in caso di "emergenza archeologica" (per denunciare distruzioni o manomissioni di siti archeologici, o per segnalare ritrovamenti occasionali), il principale referente è, in ogni caso, la Soprintendenza Archeologica competente per territorio. Anche i Carabinieri, disponendo di un nucleo per la protezione del patrimonio artistico, possono essere allertati in casi di particolare gravità.

Prima pagina: le ragioni di una mostra
Geomorfologia | La collina torinese in età preistorica | Castelvecchio: il sito protostorico
Cenni di toponomastica | La Centuriazione di Chieri | L'acquedotto romano di Chieri |
Epigrafi chieresi | La via Fulvia
Il versante torinese della collina | La necropoli longobarda di Testona | La ceramica longobarda (Testona) | Ingerenze vescovili: Landolfo e Carlo | La via Francigena fra Torino e Chieri | I Templari |
Santa Maria di Celle | San Pietro di Celle
Castelvecchio: la fortezza medievale | Il "castrum" vescovile di Testona | Testona: l'origine del Comune | Testona: l'espansione nel "poderium" | Testona: distruzione o abbandono? | Da Testona a Moncalieri
Bric San Vito | Monfalcone, un insediamento scomparso | Il castello di Montosòlo
La misurazione del tempo nel Medioevo | Monete medievali in Piemonte | Come si parlava nel Chierese | Antiche unità di misura | Il paesaggio collinare nel Medioevo | Orti medievali
Volontariato in collina | Info sul Gruppo Archeologico Torinese
Bibliografia