Antiche unità di misura


Le unità di misura piemontesi fino all'adozione del sistema metrico decimale, decisa da Carlo Alberto nel 1848, erano riferite alla realtà della vita quotidiana: quanto ara una coppia di buoi in un giorno, la distanza percorsa da un passo, la lunghezza di un piede, la capacità di una botte o di un cucchiaio.

I sistemi di misura variavano notevolmente a seconda delle località, del periodo storico, dell'attività a cui si riferivano; cosicché risulta a volte assai problematico ricostruire i valori delle varie misure.

Nella tabella sono riportati i valori che avevano le misure presenti nei catasti medievali piemontesi come risultavano nel 1612, quando fu codificata la loro unificazione formale, anche se in realtà le vecchie misure sopravvissero ancora lungamente negli usi locali.

Misure di superficie

Giornata

mq.

3.800,9599

Tavola

mq.

38,0095

Trabucco quadro

mq.

9,5024

Piede quadro

mq.

0,2639

Misure lineari

Miglio piemontese

m.

2.466,0766

Trabucco

m.

3,0825

Piede

m.

0,2740

Oncia

m.

0,3425

Punto

m.

0,0280

Atomo

m.

0,0023

Misure di capacità (per aridi)

Sacco

l.

115,0277

Emina

l.

23,0055

Coppa

l.

2,8756

Cucchiaio

l.

0,2396

Misure di capacità (per liquidi)

Carra

l.

492,8469

Bottale

l.

394,2768

Brenta (nella foto)

l.

49,2846

Rubbo

l.

8,2141

Pinta

l.

1,3690

Boccale

l.

0,6845

Quartino

l.

0,3422

Più complicata risulta la situazione quando si prendono in esame età più antiche. Nel chierese, nei secoli XII e XIII, i vigneti venivano misurati in secature o sectorate (che equivalevano a mezza "giornata"). L'unificazione delle misure medievali di superficie nella vera e propria "giornata" (che prima del XIII secolo misurava solo i terreni arativi) è quindi un fenomeno lento e progressivo.

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