Testona: l'espansione nel "poderium"


Con l'inizio del XIII secolo le due curtis di Chieri e Testona stavano ormai realizzando le esigenze autonomistiche che avevano caratterizzato gli anni precedenti.

L'alleanza del 1204 ebbe breve durata: ben presto l'azione dei due comuni vicini, volta ad espandersi "radialmente" nel territorio ad essi direttamente prossimo, porterà inevitabilmente i due centri ad avere interessi negli stessi luoghi, determinando un notevole peggioramento dei loro rapporti.

In particolare due sembrano essere le direttrici espansionistiche principali: l'area prossima al corso del Po, tra Villastellone, Santena, La Gorra, e l'area collinare compresa tra gli odierni abitati di Revigliasco, Trofarello e Pecetto.

Per quanto riguarda il primo punto, le motivazioni che indussero Chieri ad acquisire terre e villaggi in questa particolare zona della pianura vanno cercate nella presenza di corsi d'acqua indispensabili per fornire l'energia motrice necessaria al funzionamento dei mulini per la macinazione dei grani.

La prima tappa dell'espansione chierese fu Santena, ottenuta dai canonici di San Solutore; in seguito il comune acquista dai Templari la "mansio sancti Martini de Gurra", progettando di costruirvi una villanova. Tale fondazione avverrà solo nel 1245 e questo fatto potrebbe forse indicare un disaccordo fra Chieri ed i Templari, perché essi stavano favorendo lo sviluppo di Moncalieri presso il ponte sul Po e la mansio di Sant'Egidio.

Il Comune di Testona reagì con vigore all'intromissione territoriale dell'avversario sia con la diretta ingerenza in luoghi d'interesse chierese (l'acquisto dai signori di Monfalcone della "tertiam partem castri et ville Gurre"), sia proibendo ai chieresi l'utilizzo dei mulini sul Po, danneggiando così gravemente il comune vicino è mettendolo in difficoltà nelle sue riserve alimentari.

L'area collinare si rivelò invece particolarmente appetibile sia per la volontà dei due centri di dominare i tracciati stradali, sia per l'interesse ad acquisire gli abitati prossimi al centro comunale così da sottrarre uomini ai comuni vicini.

Nel settembre 1221 Testona riuscì ad acquisire, grazie ad un arbitrato a lei favorevole, la terza parte del villaggio di Celle, presso Trofarello, posto in posizione strategica per un'eventuale espansone verso la collina.

I documenti tra il 1227 ed il 1230 mostrano Testona in lotta aperta contro Chieri e gli stessi testonesi seriamente intenzionati a difendersi sia alleandosi alla parte avversa a Chieri nei conflitti politici di più ampio respiro, sia con misure difensive di tutela locale, aventi come oggetto soprattutto il ponte sul Po.

L'8 giugno 1228 Chieri, legando a sé (con il meccanismo del feudo oblato) i signori di Revigliasco, dispone il rafforzamento delle fortificazioni relative al castrum di Celle che, dunque, non doveva essere in eccellenti condizioni.


Questo provvedimento sottolinea l'importanza strettamente militare dell'infeudazione e la necessità di valorizzare i luoghi già fortificati. Tra il 1224 e il 1227 venne fondata la villanova di Pecetto in posizione strategica, su un colle dominante per un verso il chierese e per l'altro Revigliasco e Celle. In ottima posizione quindi per il controllo sull'area collinare su cui Testona si stava affermando.

Nel 1228 Testona stipulò un'alleanza con la Lega Lombarda, vale a dire con la parte avversa all'imperatore e a Chieri; si cura di precisare che la Lega non potrà accogliere nelle sue fila "specialiter homines burgi Carii", finché i Chieresi non avranno riparato non ben definiti danni causati durante un attacco.

Nello stesso anno, un unico podestà rappresentava Torino, Testona e Pinerolo e nei patti stipulati con il conte Andrea di Albon, delfino di Vienne e signore delle valli di Oulx e Perosa: i tre comuni collegati si impegnavano a proibire il transito attraverso Testona ai Chieresi ed ai loro alleati.

Negli anni fra il 1228 ed il 1229 si vede l'attività di Testona volgersi ancor più decisamente contro Chieri: nel 1229 vi è infatti notizia di un assalto testonese alla villanova chierese di Pecetto; si riconoscono poi debiti per ambasciate fatte dal Comune e per la sottoscrizione di patti di alleanza; si viene inoltre a conoscenza che a Testona erano custoditi prigionieri chieresi.

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