Nel corso dei secoli medievali, del grande teatro romano di Augusta Taurinorum (oltre 70 metri di ampiezza) si erano andate perdendo completamente le tracce. In epoca tardoantica, cessati gli spettacoli, l'edificio fu probabilmente utilizzato come cava a cielo aperto e forse vi si instaurarono delle abitazioni di fortuna, così come è successo in altre città italiane. Infine, spianata l'area sulla quale sorgeva, i
suoi resti vennero del tutto nascosti alla vista e
dunque alla memoria degli uomini; sul luogo
sorsero nel corso dei secoli una serie di edifici
eterogenei, tra i quali il chiostro della chiesa
del Salvatore. Il teatro riemerse, inaspettatamente, solo alla
fine del XIX secolo, a seguito di un vasto
programma di demolizioni e ricostruzioni. |
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I pochi resti del chiostro della chiesa del Salvatore (vedi foto a sinistra), riferibili all'epoca romanica, furono rimossi all'inizio del XX secolo e oggi sono esposti in Palazzo Madama, nel piano fosssato del Museo Civico di Arte Antica. |