Con molta probabilità, piazza delle Erbe (oggi
piazza Palazzo di Città) e le sue dipendenze sorsero sui resti e
negli spazi dell'antico foro romano. La piazza, che nel medioevo ospitava il mercato degli ortaggi,
era il fulcro di un sistema di piazze satelliti, che definivano un vero
e proprio polo commerciale cittadino. Piazza delle Erbe era collegata, tramite un arco in mattoni
(chiamato “volta rossa") con piazza San
Silvestro (detta "piazza
del Grano", oggi piazza Corpus Domini) e piazza San Benigno sulla quale
prospettava una chiesa, esistente sin dal 1385, oggi scomparsa. Completava l'insieme mercatale la piazza di San Gregorio (davanti alla chiesa omonima, oggi S. Rocco), ubicata di fonte alla Torre Civica tra la contrada di S. Francesco e quella di Doragrossa (oggi via Garibaldi).
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Sotto: incisione, tratta dal Theatrum Statuum Sabaudiae,
(1682) che raffigura piazza Palazzo di Città, col municipio
seicentesco (che sostituì quello precedente, in stile gotico) e
la Torre Civica. L'incisione è imprecisa: l'autore ha infatti
"spostato" verso sinistra gli edifici che delimitavano il lato sud
della piazza per permettere la visione della Torre Civica e della
contrada di Doragrossa (via Garibaldi) che, a quei tempi, non era
ancora stata rettificata ed era piuttosto tortuosa e munita di portici
(condizione che non si evince dall'incisione).
Tuttavia, gli edifici sono riportati con
sufficiente fedeltà. Quello a destra
(lato nord della piazza) presenta un porticato
gotico sorretto da robusti pilastri in pietra. Le finestre medievali
sono però già scomparse e al loro posto ne sono state
aperte di nuove, rettangolari. Quello a sinistra (lato sud), anch'esso
con finestre "moderne", presenta ancora una fila di negozi con la
tipica apertura "zoppa" di tradizione medievale (vedi particolari qui
sotto).
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Incisione tratta dal seicentesco Theatrum Sabaudiae. Nonostante in quest'epoca la torre abbia assunto un rivestimento barocco, si può ancora notare la primitiva guglia medievale. |
È opinione comune che, originariamente (XII sec.), la
sede del comune fosse ospitata poco distante, nell'isolato compreso tra
le attuali vie Garibaldi, San Francesco, Barbaroux e Botero, in un
edificio di proprietà della famiglia Borgesi. Nel XV secolo il palazzo comunale si trovava già nella posizione attuale; tra il 1659 e il 1663 Francesco Lanfranchi eresse l'odierno edificio, ulteriormente rimaneggiato e ampliato nel secolo successivo da Benedetto Alfieri, il che causò la cancellazione totale della costruzione medievale. La primitiva Torre Civica sorgeva all'angolo delle
attuali via Garibaldi con via S. Francesco, a fianco dell'antica sede
comunale; era detta "di San Gregorio" a causa della vicinanza
dell'omonima chiesa (oggi S. Rocco). Nel 1666 venne ricostruita e decorata su disegno di Francesco Lanfranchi per festeggiare la nascita di Vittorio Amedeo II, così come la si vede nel seicentesco Theatrum Sabaudae (illustrazione a sinistra). La Torre Civica fu purtroppo demolita il 14 aprile 1801, sotto il dominio napoleonico, perché "fuori allineamento" di circa tre metri col resto della contrada di Doragrossa (ossia via Garibaldi, che era stata rettificata e allargata nel XVIII secolo). |