La chiesa primitiva era dedicata a santo Stefano ed esisteva fin dal X secolo: la soppressione del titolo avvenne nel 1575 e due anni dopo venne posata la prima pietra della chiesa attuale, destinata a ricevere le reliquie dei martiri paleocristiani Solutore, Avventore e Ottavio, precedentemente conservate nell'Abbazia di San Solutore maggiore, fuori dalle mura. Durante gli scavi per le fondamenta della
chiesa dei SS. Martiri furono rinvenute una
gamba bronzea di legionario e una zampa di
cavallo, anch'essa in bronzo, (conservati presso
il |
Solutore, Avventore e Ottavio,
forse appartenenti alla mitica
Nel IV secolo la cappella fu
ampliata e nel X secolo sul luogo venne eretta
una Basilica, poi rovinata dai Saraceni. Nel
1006 il Vescovo Gezone vi fondò un
monastero: il complesso prese il nome di Abbazia
di S. Solutore (nel 2011 ne sono emerse le L'intera costruzione venne rasa al suolo dai Francesi nell'aprile del 1536, ma le reliquie erano già state messe in salvo all'interno delle mura cittadine. |
Pagine del trecentesco "Codice della
Catena" ( |