Nonostante la forte crescita edilizia che Torino conobbe a partire già dalla fine del Cinquecento, e che ebbe come ovvia conseguenza l'inesorabile cancellazione dell'aspetto medievale cittadino, sia civile che religioso, non tutte le tracce architettoniche sono andate definitivamente perdute. Sovente i nuovi edifici barocchi nacquero direttamente sui precedenti palazzi medievali, tamponandone le finestre a sento acuto o a crociera e aprendo nuove finestre rettangolari, più ampie e allineate al nuovo stile artistico che si andava affermando (e indispensabili per dare più luce agli ambienti, dal momento che la sopraelevazione dei palazzi aveva sottratto luce alle strade). A Torino sono ancora ravvisabili, disperse qua e là nel centro storico, alcune finestre (o frammenti di finestre) gotiche o guelfe che ci riportano indietro nel tempo e che sono il segno evidente di come la città medievale, per quanto all'apparenza sia quasi totalmente scomparsa, in realtà è ancora presente nel tessuto urbano e aspetta solo di poter essere rivalutata e riportata alla luce. |
Questa delicata bifora si trova
in via Tasso (piazza IV Marzo).
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