Casa Broglia


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Esiste una denuncia catastale del 1323, ad opera del cittadino torinese Pietro Broglia, riferita a questa costruzione che venne poi rinnovata tra il XV e il XVI secolo.

Si tratta di un tipo di abitazione civile che doveva essere comune nella Torino quattro-cinquecentesca.

Le finestre in cotto di stile guelfo e le arcate a sesto ribassato (un tempo probabilmente portici) furono ripristinate durante i lavori di restauro eseguiti sotto il controllo di  Riccardo Brayda nel 1880.

Alla metà del XIX secolo era ancora sede dell'albergo della Corona Grossa, risalente perlomeno al XV secolo (quando era detto hospicium signi Coronae).

Sul cantone* dell'edificio venivano affissi gli ordini e i bandi cittadini: per questo era detto "cantone delle Grida" (anche perché il banditore leggeva ad alta voce, ad uso dei molti analfabeti).

* Al primo piano dello smusso d'angolo esisteva una pittura, forse del XV secolo, che i restauri ottocenteschi non sono riusciti a tramandarci a causa delle cattive condizioni di conservazione.

Casa Broglia


Scorcio dell'edificio, tra via Porta Palatina e via Tasso (piazza IV Marzo).

Particolare insegna lignea

Cornice lignea che sovrasta il passo carraio su via Porta Palatina. La datazione del manufatto è controversa; esso potrebbe appartenere ad una fase tarda dell'edificio.

Casa Broglia

Il restauro ottocentesco ripristinò buona parte delle finestre guelfe, che avevano perduto la crociera in cotto.


Aggiornamento 26/6/12